Avete inteso… ma io vi dico! – Sesta Domenica del tempo ordinario
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Le parole di Gesù che leggiamo oggi nel Vangelo possono sembrarci veramente troppo esigenti. Siamo sostanzialmente d'accordo sugli antichi comandamenti: non uccidere, non tradire chi hai sposato, non dire il falso in tribunale. Ma evitare di adirarsi, di desiderare una bella donna o un bell'uomo, di mascherare la realtà, è decisamente difficile, per non dire impossibile.
Tuttavia, se provassimo a metterci dalla parte di chi subisce il danno, forse potremmo capire l'importanza delle richieste di Gesù. Non ci è mai capitato di offenderci per parole eccessive o scatti d'ira apparentemente immotivati di chi si sente superiore a noi? Non ci è mai capitato di essere infastiditi o intimoriti da chi ci guarda con interesse morboso, insistito, da noi indesiderato? E se fosse rivolto al nostro partner?
Non ci è mai capitato di indignarci o di soffrire per le verità nascoste, nelle questioni commerciali e in quelle affettive? Non ci siamo sentiti traditi, se non derubati?
Sì, Gesù «porta a compimento» le richieste della Legge ebraica, recupera il loro senso profondo, le umanizza perché indica come meta la realtà che ciascuno vorrebbe vivere: senza violenza, fisica o verbale che sia; giusta, fedele, trasparente. Che bello sarebbe poter procedere senza guardarsi alle spalle, senza timori e paure. Le parole di Gesù ci invitano alla responsabilità. Vogliamo cominciare noi cristiani? Ci allineeremmo soltanto all'Amore che il Padre è e spera da noi.
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- Date: 11 Febbraio 2023