Diventare dono – XXXIII Domenica del tempo ordinario
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«C'è una vecchia tradizione giudeo-cristiana secondo la quale Dio manda ognuno di noi in questo mondo con un messaggio speciale da consegnare, con uno speciale atto d'amore da compiere. Il tuo messaggio e il tuo atto d'amore sono affidati soltanto a te, il mio è affidato soltanto a me. Se questo messaggio debba raggiungere solo poche persone o tutti gli abitanti di una città o il mondo intero dipende esclusivamente dalla scelta di Dio. L'unica cosa importante è essere convinti che ognuno di noi è adeguatamente equipaggiato: tu hai i doni giusti per consegnare il tuo messaggio e io ho i doni appositamente scelti per consegnare il mio. Sarebbe inutile e anche sciocco confrontare me stesso con te. Ognuno di noi è unico, non esistono fotocopie o cloni di nessuno. Ognuno di noi è un originale fatto da Dio».
È incoraggiante questa riflessione del sacerdote e psicologo gesuita John Powell. A nessuno verrà chiesto di essere la copia esatta di un qualsiasi santo: abbiamo famiglia, personalità, luoghi, tempi e storie diverse. Piuttosto dovrà diventare pienamente se stesso, imparando le virtù che i santi hanno mostrato.
Così il rimprovero del padrone nella parabola dei talenti è per la sua mancata operosità, prigioniera della paura e della pigrizia. Come la lode per la donna «forte» del libro dei Proverbi, che sentiamo oggi nella prima lettura, riguarda la sua affidabilità, la sua laboriosità e la sua generosità, verso il marito e verso il povero.
Non siamo noi ad avere il merito né la scelta dei doni ricevuti; ma tocca a noi accoglierli, svilupparli e restituirli, offrendoli a chi incontriamo. Sarà questo il nostro messaggio speciale per il mondo.
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- Date: 18 Novembre 2023