È il figlio mio: ascoltatelo – Trasfigurazione del Signore
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In questo tempo estivo e vacanziero, giunge opportuna la festa della Trasfigurazione di Gesù. Abbiamo bisogno di essere presi «in disparte», magari portati «su un alto monte» dal quale allargare la prospettiva, vedere più lontano, sentirsi più vicini a Dio.
La tradizione della Chiesa ha sempre favorito i tempi di «ritiro spirituale», con lo scopo di fare gli esercizi dell'anima, di curare la propria interiorità, di dare spazio alla riflessione sul senso della vita, cioè alla spiritualità. Per noi cristiani si tratta di riprendere il messaggio centrale della nostra fede, ben sintetizzato dall'espressione del Vangelo di oggi: «Questi è il Figlio mio, l'amato. In lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». Il nostro Dio si manifestò, davanti ai tre apostoli testimoni, nella voce di una nube luminosa. Oggi può raggiungerci in un pensiero, in uno sguardo, attraverso un'immagine suggestiva... ma continuerà a indicarci Gesù Cristo come Maestro e Signore, perché Figlio di Dio, amato e riconosciuto da Lui come vivente in eterno. E ci chiederà soltanto una cosa: ascoltarlo.
Nel linguaggio quotidiano facciamo differenza tra l'udire e il mettere in pratica ciò che sentiamo. L'ascolto che ci viene richiesto è l'accettazione profonda delle sue parole, con l'impegno conseguente di concretizzarle nella vita quotidiana. Per questo è utile fermarsi davanti al suo volto, ammirare la sua luce, scaldarsi al sole della sua presenza, lasciarsi toccare da Lui. Come Pietro, Giacomo e Giovanni, che fecero di quel ricordo la stella di ogni mattino.
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- Date: 5 Agosto 2023