Elogio dell’umiltà e della gratuità – XXII Domenica del tempo ordinario
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Sì, dobbiamo riconoscere che i valori dell’umiltà e della gratuità sono piuttosto fuori moda. Chi li pratica viene spesso considerato un debole, se non uno sciocco. Niente di nuovo sotto il sole, se Gesù nel Vangelo di oggi prende spunto dal comportamento comune di accaparrarsi i posti migliori e di invitare a pranzo coloro che poi ricambieranno il favore.
Eppure la Bibbia (nel Siracide, la prima lettura) aveva già lodato chiaramente i miti, gli umili, i generosi, perché sono coloro che «trovano grazia davanti al Signore», a loro sono «rivelati i suoi segreti», grazie a essi Lui «è glorificato».
D’altronde, chi di noi non vorrebbe avere a che fare con persone del genere? Quanto siamo felici di incrociare chi non sgomita per una posizione di favore o si mette gratuitamente a disposizione degli altri! In caso di necessità, non smetteremmo di benedire chi ci è venuto incontro.
Chi è umile e disponibile ha l’importante virtù di non essere pieno di sé. Più che debole, è forte: non ha paura di perdere qualcosa perché ha già tutto il necessario. Ed è fiero che ciò che non è strettamente necessario sia speso per qualcosa di buono. In lui c’è l’immagine – chiara e netta – di Dio Padre: così umile da essere invisibile agli occhi, così generoso da mettere la sua creazione a disposizione dell’umanità. In lui c’è beatitudine e, per chi lo incontra, profumo di paradiso.
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- Date: 27 Agosto 2022