Il male da bruciare – XX Domenica del tempo ordinario
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C’è una sorta di confusione, nella gente, tra la bontà e il buonismo. E vale anche per l’immagine che abbiamo del Dio che ci ha presentato Gesù. Il fatto che sia Padre, che ami incondizionatamente, che perdoni sempre, non significa che per lui la nostra scelta tra il bene e il male sia indifferente.
Gesù è venuto sulla terra per sconfiggere il male in tutte le sue forme, compresa quella della vendetta. Pur ritenendo tutti fratelli, si è sempre schierato dalla parte delle vittime, dei deboli, degli ultimi. Ogni peccato grida la sua ingiustizia davanti a Dio. Egli non rimane lontano, ma scende a condividere sofferenza umana e spalanca le porte della risurrezione.
Non ci stupisca l’immagine forte di un fuoco purificatore che Gesù usa nel Vangelo, né la constatazione di aver portato la divisione all’interno delle famiglie e del suo popolo.
Con il male non ci possono essere compromessi: o lo si accetta o lo si respinge. O si sceglie di essere umani, mettendosi nei panni di chi è trattato senza considerazione e rispetto, o si sceglie di imbestialirsi, cioè di mettere da parte l’etica di chi vede in chiunque una persona.
La pace di Gesù non è la comoda tranquillità del disimpegno, ma la serenità di aver lottato con tutte le forze contro il male e aver fatto posto al bene in sé e fuori di sé. La pace di Gesù non conquista e non è conquistata da tutti. Speriamo lo sia per noi.

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  • Date: 12 Agosto 2022