In ascolto del Signore – XVI° Domenica del tempo ordinario

Cos’è veramente importante, nella nostra vita di cristiani? Qual è la parte migliore, più vera, che ci sostiene e indirizza? Abramo e Marta sembrano seguire le indicazioni che Gesù tante volte ha benedetto: l’accoglienza e il servizio. Eppure, nell’episodio narrato oggi, Gesù loda un altro aspetto, ancora più decisivo: stare ai suoi piedi e ascoltarlo. Le due cose non sono slegate: chi segue con attenzione e amore l’insegnamento di Gesù trae l’ispira-zione e la forza per operare nella carità. Vanno però messe nel giusto ordine: prima si controlla il motore e si fa il pieno, poi si parte per il lungo viaggio.
A volte le nostre comunità sono tentate dall’attivismo: opere e in-carichi rischiano di azzerare il tempo dedicato all’ascolto e alla cura delle persone. Come spesso ripete papa Francesco, le parrocchie non possono essere soltanto centri sociali, culturali o ricreativi. Nella fede e nella preghiera ci possiamo accorgere che Dio ci chiede anche questo impegno. Ma non possiamo fare a meno della sorgente: l’accoglienza interiore del Signore, colui che è la nostra salvezza.
Quando sono preziose per la Chiesa oasi come i monasteri, i centri di spiritualità, le preghiere semplici e reiterate degli anziani... Segnalano a un mondo che non ha tempo, l’importanza di fermar-si, di centrarsi, di arrendersi al Mistero che lo ha creato e lo chiama a essere, prima che a fare.