Insieme è cristiano – Riflessione sulla Seconda Domenica di Pasqua (In Albis)
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Nel tempo della pandemia l’abbiamo toccato con mano: non c’è cristianesimo senza comunione. Abbiamo bisogno del giorno del Signore, quando Gesù risorto irrompe nella nostra vita e la irrora di pace. Abbiamo bisogno di vincere le nostre paure e di aprire le nostre porte chiuse, di riscaldare la nostra fede. Lo dobbiamo fare insieme, perché da soli ci si perde. Come Tommaso, simbolo di chi è andato via, arriva troppo tardi, è preda dei dubbi.
Abbiamo bisogno della nostra comunità, forse non idilliaca e perfetta come quella narrata dagli Atti, ma luogo in cui sentirci accettati, accolti, apprezzati, nel nome del Signore della misericordia. E opportunità per incontrare l’amore di chi, fedele ai comandamenti, si fa carico degli altri, affinché nessuno sia bisognoso.
Bene diceva al festival di Sanremo Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra mancato lo scorso anno: «La musica, come la vita, si può fare in un solo modo: insieme». Insieme non è sempre facile, ma semplifica la vita. Insieme ci si aiuta per sopravvivere ad ogni male. Insieme si impara ad amare, permettendo a Dio di invadere ciò che siamo e di renderlo a sua misura.
Insieme si vince il mondo, o meglio lo si salva, quando si è perso di vista che la vita ha senso soltanto insieme.
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- Date: 10 Aprile 2021