Non morti, ma dormienti – XIII Domenica del Tempo Ordinario /B
Descrizione

«Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano (...) Sì, Dio ha creato l’uomo per incorruttibilità, lo ha fatto a immagine della propria natura. Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono». Oggi sentiamo queste frasi perentorie del libro della Sapienza, e probabilmente ci restano alcuni dubbi. È davvero così?

La menzogna è tipica del diavolo. E se la morte, intesa come fi-ne, fosse un’illusione? Molte esperienze di confine, raccontate da chi è stato ritenuto morto e poi si è risvegliato, descrivono ricordi nitidi, pur in assenza di attività cerebrale. Sembrerebbe simile la risurrezione della figlia di Giairo, con quella fede insistita di Gesù, che ribadisce: «La bambina non è morta, ma dorme». Evidentemente noi troviamo una differenza abissale tra il sonno e la morte. Eppure, come l’esperienza corporea degli esseri umani ha bisogno del sonno per ritemprarsi, così sembra avere bisogno della morte, quando il fisico (corpo e mente) non ce la fa più. Sappiamo inoltre dalla scienza che tutte le realtà di questo mondo non si distruggono, ma si trasformano.

Certo, vorremmo avere chi amiamo sempre con noi. Il dolore del lutto è il vero frutto diabolico. Nelle fede in Cristo, speriamo in un ricongiungimento nel mondo di Dio, sapendo di essere sempre vicini, nell’amore.

Dettaglio
  • Data: 30 Giugno 2024
  • Passage: Mc 5,21-43