Testimoni del risorto – III Domenica di Pasqua /B
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Nelle letture bibliche della liturgia di oggi risuona per due volte la parola “testimoni”. La prima volta è sulle labbra di Pietro: «Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni». La seconda volta è sulle labbra di Gesù risorto: la sera di Pasqua apre la mente dei discepoli alla sua risurrezione e dice loro: «Di questo voi siete testimoni».
Gli Apostoli, che videro con i propri occhi il Cristo risorto, non potevano tacere la loro straordinaria esperienza. E la Chiesa ha il compito di prolungare nel tempo questa missione, attraverso ogni battezzato che ribadisce che Gesù è vivo.
«Chi è il testimone?» si chiede papa Francesco. «È uno che ha visto, che ricorda e racconta. Ha visto, con occhio oggettivo, una realtà, e si è lasciato coinvolgere dall’evento. Per questo ricorda, perché quei fatti gli hanno parlato e lui ne ha colto il senso profondo. Allora il testimone racconta, non in maniera fredda e distaccata, ma come uno che si è lasciato mettere in questione, e da quel giorno ha cambiato vita».
La testimonianza cristiana è l’incontro con una persona, Cristo risorto e vivo tra noi, narrato da chi ha fatto esperienza personale di Lui nel cammino ecclesiale, alla luce della parola di Dio. E diventa «tanto più credibile quando traspare un modo di vivere evangelico: gioioso, coraggioso, mite, pacifico, misericordioso». Se ci guardiamo intorno, è proprio così.
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- Date: 14 Aprile 2024
- Passage: Lc 24,35-48