2025
Noi siamo di Dio – Presentazione del Signore /C
Domenica 2 febbraio 2025
Quest’anno il calendario ci porta a festeggiare di domenica, a quaranta giorni dalla sua nascita, la Presentazione al Tempio di Gesù. Nell’ebraismo, infatti, Dio è il datore di ogni dono, e le primizie sono da restituire a lui. Non fa eccezione il primo figlio, che è offerto e consacrato al Signore nella sua casa, il tempio di Gerusalemme.
Questo atteggiamento di riconoscenza ha molto da insegnare alle persone del nostro tempo. La società ci porta a pensare che tutto ci sia dovuto, e siano uno scandalo la malattia, la povertà, l’indigenza. Siamo pronti ad accusare lo Stato, la vita e persino Dio stesso se non abbiamo tutte le opportunità di chi ci circonda e − apparentemente − sta meglio di noi. Tendiamo a sentirci defraudati dei nostri diritti se tutto non va come vorremmo, e troviamo sempre qualcuno a cui dare la colpa, non fosse altri che la sfortuna.
Ci educhi alla verità uno come Simeone che ha aspettato pazientemente tutta la vita la realizzazione del suo sogno, e ora sfiora la gioia del cielo perché la sua speranza non è stata vana.
Perché Dio non esaudisce sempre le nostre richieste, ma mantiene le sue promesse. E, tra queste, felicità e pace per tutti i suoi figli, perché lui può agire quando smettiamo di accampare pretese; e conosce il nostro bene, anche quando confonde i nostri progetti per renderci più grandi e veri.
2025
Oggi si è compiuta questa Scrittura – III Domenica del Tempo Ordinario /C
Domenica 26 gennaio 2025
Cosa faremmo se qualcuno ci garantisse la realizzazione dei nostri desideri più grandi prendendo un treno che passa soltanto oggi? Saremmo disposti a lasciare tutto il resto?
Molti di noi hanno tante buone intenzioni, che puntualmente rimandano a domani. Non sono pronti, dipendono da altri, hanno altre urgenze e, in fondo, mille scuse.
Davanti a un testo biblico del profeta Isaia, Gesù mette da parte le interpretazioni tradizionali, che rimandavano le promesse di gioia e liberazione al futuro. Oggi è quel momento; io sono il consacrato dallo Spirito di Dio per portare il lieto annuncio ai poveri, per ridare la vista ai ciechi, per liberare prigionieri e oppressi, per mostrare a tutti l’amore di Dio!
Gesù è stato il Messia che ha realizzato tutto questo. Ma ancora oggi, sulla terra, ci sono prigionieri nel corpo e nell’anima, ciechi nella vista e nella mente, poveri di beni e di affetti.
Oggi il nostro mondo ha bisogno di seguaci del Cristo che adempiano i sogni di Dio, che rendano concreta e visibile la Grazia che lui ha per noi, che si lascino riempire dallo Spirito d’amore, di rispetto e tolleranza, di impegno quotidiano per la giustizia e la verità. «Solo per oggi…» scriveva san Giovanni XXIII. Non perché non ci sarà un domani, ma perché il nostro tempo da vivere è l’oggi, e qualsiasi motivo per non farlo sarebbe un inutile e sciocco alibi.
2025
Primo ritiro del Gruppo Tiberiade 2025
Domenica 19 gennaio è stata una giornata ricca di emozioni per i bambini e le famiglie del gruppo “Tiberiade”.
A termine della messa come sempre i bambini si sono impegnati a spiegare a Don Gerardo, ai catechisti e a tutti i presenti il Vangelo sulle Nozze di Cana, subito dopo la benedizione di tutti i fedeli, caramelle e poi tutti al lavoro: mamma e papà in multimediale con i preparatori dei genitori Tonino e Irene e i piccoli a preparare le attività con la loro catechista Daniela.
Questo è stato un momento molto atteso non soltanto perché la nostra parrocchia si è adeguata alla riforma della catechesi in modo egregio e meticoloso, con lo studio dei sussidi per i genitori e bambini, ma anche con l’attenta formazione dei preparatori dei genitori e di tutti i catechisti che dovranno cambiare e adeguare necessariamente il metodo e gli argomenti da affrontare.
Sicuramente come ogni nuovo inizio si hanno dubbi e timori ma una certezza l’ abbiamo sempre avuta ben chiara: la comunità deve diventare il luogo dove ci si allena a vivere secondo lo stile del Vangelo per essere capaci di andare “fuori” nel mondo e testimoniare quanto maturato attraverso la carità e l’ amore per il prossimo.
“l’Iniziazione cristiana” mette in luce la forza dei sacramenti e realizza l’unità e l’integrazione fra annuncio, celebrazione e carità.
Fondamentali in tal senso sono i “genitori” e le figure dell’ambito familiare, che sono i primi educatori, che non possono essere sostituiti da nessun altro, i bambini non potranno avere esempio migliore di mamma e papà.
Occorre quindi ripartire dall’ascolto della Parola, impegnarsi a una scelta di fede e a vivere come figli di Dio attraverso i Sacramenti del Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia.
Questi ritiri tra famiglie nella comunità cristiana sono fondamentali per vivere insieme la storia di Gesù e più in generale la storia della salvezza, mediante un cammino, pianificato e curato, che educhi verso uno stile di vita secondo il Vangelo creando relazioni di fraternità, amicizia, risate, condivisione del cibo… tutte cose necessarie a rendere la nostra comunità, la nostra chiesa luogo affidabile!!!
2025
Cana, segno dell’amore di Dio – II Domenica del Tempo Ordinario /C
Domenica 19 gennaio 2025
Quello che per noi è un miracolo straordinario, per l’evangelista Giovanni è semplicemente un segno: un segno della gloria di Gesù e un segno per la fede dei discepoli. Ci sarà sempre chi metterà in dubbio la testimonianza di questo racconto o troverà giustificazioni razionali all’irrompere dell’inspiegabile nella realtà umana. I segni, per loro natura, rimandano a qualcosa di più importante. Come dice il proverbio, «quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito».
Nell’episodio delle nozze di Cana troviamo un Gesù piuttosto titubante, se non addirittura contrario a un suo intervento. Non ritiene giunto il tempo di rivelarsi. Maria interviene dietro le quinte, notando il problema ed esprimendo la sua fede in quel figlio che – come ben sa – ha il compito di salvare l’umanità. «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» è una dichiarazione di fiducia totale, un messaggio che sintetizza ancora oggi il cristianesimo per tutti noi.
Gesù usa quello che c’è – l’acqua, la voglia di festa di sposi e invitati, la disponibilità dei servi – e ne fa qualcosa di buono, anzi di ottimo. Se quello che abbiamo e che siamo è condiviso, la gioia può traboccare per tutti. Dio ha già riempito di doni l’umanità, ha concesso i suoi carismi a ciascuno di noi, ha indicato la via della giustizia e dell’amore. Tocca prima di tutto a noi cristiani seguirla, affinché altri possano credere in Lui.
2025
Battesimo di Gesù – Domenica 12 gennaio 2025
Vi ricordate, Giovanni Battista? Chi era disposto a seguire ciò che Giovanni diceva, si faceva battezzare con l’acqua del fiume. Giovanni diceva: “Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non son degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito e fuoco.” Lc 3,16.
Un giorno Gesù andò davvero sulle rive del fiume giordano e Giovanni disse: “Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie i peccati del mondo”, Gesù si avvicinò a Giovanni, che stava battezzando gli Ebrei nel fiume e come tutti gli altri, anche Gesù entrò nell’acqua, come segno che voleva ricevere il battesimo.
Ma Giovanni disse a Gesù: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Fa’ come ti chiedo: c’è una ragione».
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco si aprirono i cieli e scese lo Spirito Santo sotto forma di colomba sopra di lui e una voce dal cielo che diceva:
«Questo è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Questo è un momento importante perché nello stesso istante c’è stata la presenza delle TRE PERSONA della TRINITA’: GESU’ in persona, lo SPIRITO SANTO sotto forma di colomba, il PADRE attraverso la sua voce.
Gesù pur essendo senza peccati, si lasciò battezzare da Giovanni per dimostrare il suo essere uomo tra gli uomini, anche se non poteva avere peccati in quanto era Dio.
Durante la messa delle famiglie Don Gerardo ha parlato del Battesimo, il Sacramento che ci rende cristiani, che toglie il peccato originale il “trampolino di lancio “ verso un percorso di fede che durerà tutta la vita.
Il Battesimo segna il cristiano con un sigillo spirituale indelebile della sua appartenenza a Cristo, mediante i tre doni, i tre compiti che rendono vera la vita cristiana e sono il sacerdozio, la profezia e la regalità.
Don ha dato un piccolo compito ai bambini e alle famiglie, tutti ricordano la data di nascita ma quasi nessuno la data del Battesimo e ha invitato a ricercare insieme tra i ricordi, foto, documenti questa data e ha invitato a visitare la chiesa dove i piccoli sono stati battezzati.
Il momento che più è piaciuto, quello mistagogico e quando con Don Gerardo ha acceso la candela, luce del cammino e tutti insieme sono andati al fonte battesimale della nostra chiesa e hanno toccato l’ acqua che viene usata per fare il Sacramento del Battesimo.