Calendario incontri sul Vangelo di Luca per gli adulti della comunità
«La Parola di Dio abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti spirituali, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori» (Col 3,16).
L’apostolo riprende, adattandola, la tradizione ebraica della quotidiana meditazione della legge (cfr. Sal 1,2). In tutti gli scritti principali del Nuovo Testamento si riscontra questa insistenza sulla centralità della Parola ascoltata, pregata, vissuta, annunziata, testimoniata. Gesù stesso dice di riconoscere membro della sua famiglia chi ascolta la Parola e la mette in pratica con cuore docile e generoso (cfr. Lc 8, 15.21). E in un altro contesto avverte che l’autentico discepolo è colui che ascolta e mette in pratica la Parola ascoltata, e costruisce tutto l’edificio spirituale su questa base solida (cfr. Mt 7,24-27). L’apostolo Pietro a sua volta la definisce un seme immortale che rigenera a vita nuova ed eterna (cfr. 1Pt 1,23), e Giacomo parla di legge di libertà e di felicità (cfr. Gc 1,25). Per cui ascoltandola si comunica con la sapienza che porta alla salvezza: infatti «tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia» (2Tm 3,16). Lo stesso Gesù, di fronte alla crisi seguita alla sua crocifissione, ha guidato i discepoli alla scoperta del senso nuovo della sua presenza e della loro sequela, proprio con un itinerario di ascolto delle Scritture (cfr. Lc 24,13-35.44-49)
La Chiesa, dunque, vive della Parola di Dio. La lectio divina consiste in una lettura riflessiva e un ascolto orante di un passo della Bibbia. Con la guida dello Spirito Santo, nell’esperienza di meditazione e silenzio, contemplazione e condivisione, la Parola diventa sorgente di grazia, fiorisce in dialogo orante e indica i sentieri della speranza.
Ha scritto una volta il cardinale C.M. Martini: «La lectio divina non è affatto una pratica da riservare a qualche fedele molto impegnato o a un gruppo di specialisti della preghiera. Essa è una realtà senza la quale noi non saremmo cristiani autentici in un mondo secolarizzato. Questo mondo richiede personalità contemplative, attente, critiche, coraggiose. Esso richiederà di volta in volta scelte nuove e inedite. Richiederà attenzioni e sottolineature che non vengono dalla pura abitudine né dall’opinione comune, bensì dall’ascolto della parola del Signore e dalla percezione dell’azione misteriosa dello Spirito Santo nei cuori».
Cari fratelli è necessario conoscere e amare la Sacra Scrittura per questo ci incontriamo in chiesa di martedì secondo il calendario sotto riportato per meglio meditare le scritture e in modo particolare quest’anno il Vangelo di Luca. Affinchè tutti possano avvicinarsi alla comprensione della Parola di Dio, gli appuntamenti del martedì avranno diversi orari: alle 10, alle 18 e alle 21!
L’apostolo riprende, adattandola, la tradizione ebraica della quotidiana meditazione della legge (cfr. Sal 1,2). In tutti gli scritti principali del Nuovo Testamento si riscontra questa insistenza sulla centralità della Parola ascoltata, pregata, vissuta, annunziata, testimoniata. Gesù stesso dice di riconoscere membro della sua famiglia chi ascolta la Parola e la mette in pratica con cuore docile e generoso (cfr. Lc 8, 15.21). E in un altro contesto avverte che l’autentico discepolo è colui che ascolta e mette in pratica la Parola ascoltata, e costruisce tutto l’edificio spirituale su questa base solida (cfr. Mt 7,24-27). L’apostolo Pietro a sua volta la definisce un seme immortale che rigenera a vita nuova ed eterna (cfr. 1Pt 1,23), e Giacomo parla di legge di libertà e di felicità (cfr. Gc 1,25). Per cui ascoltandola si comunica con la sapienza che porta alla salvezza: infatti «tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia» (2Tm 3,16). Lo stesso Gesù, di fronte alla crisi seguita alla sua crocifissione, ha guidato i discepoli alla scoperta del senso nuovo della sua presenza e della loro sequela, proprio con un itinerario di ascolto delle Scritture (cfr. Lc 24,13-35.44-49)
La Chiesa, dunque, vive della Parola di Dio. La lectio divina consiste in una lettura riflessiva e un ascolto orante di un passo della Bibbia. Con la guida dello Spirito Santo, nell’esperienza di meditazione e silenzio, contemplazione e condivisione, la Parola diventa sorgente di grazia, fiorisce in dialogo orante e indica i sentieri della speranza.
Ha scritto una volta il cardinale C.M. Martini: «La lectio divina non è affatto una pratica da riservare a qualche fedele molto impegnato o a un gruppo di specialisti della preghiera. Essa è una realtà senza la quale noi non saremmo cristiani autentici in un mondo secolarizzato. Questo mondo richiede personalità contemplative, attente, critiche, coraggiose. Esso richiederà di volta in volta scelte nuove e inedite. Richiederà attenzioni e sottolineature che non vengono dalla pura abitudine né dall’opinione comune, bensì dall’ascolto della parola del Signore e dalla percezione dell’azione misteriosa dello Spirito Santo nei cuori».
Cari fratelli è necessario conoscere e amare la Sacra Scrittura per questo ci incontriamo in chiesa di martedì secondo il calendario sotto riportato per meglio meditare le scritture e in modo particolare quest’anno il Vangelo di Luca. Affinchè tutti possano avvicinarsi alla comprensione della Parola di Dio, gli appuntamenti del martedì avranno diversi orari: alle 10, alle 18 e alle 21!