2023
Consegna della Bibbia al gruppo del primo Cresima
Domenica di “Consegna” nella nostra Parrocchia. Nella Santa Messa delle 10.45 dopo la lettura del Vangelo e l’ omelia sulla parabola dei talenti Don Gerardo ha consegnato la Bibbia a 11 ragazzini del gruppo di Primo Cresima, questo libro è un dono prezioso, un punto di riferimento dove potranno trovare “Parole” di conforto, di amore, di incoraggiamento, di speranza. Attraverso la Bibbia Dio ci guida e ci accompagna con la sua presenza, ci rivela le realtà della fede. I ragazzi la useranno durante tutto l’anno del catechismo in modo dettagliato, conosceranno il Nuovo e l’Antico Testamento e gli altri libri che ne fanno parte, con la speranza che venga usata anche in famiglia per creare momenti riflessione che arricchiranno la conoscenza della fede di tutti.
2023
Ritiro Cresimandi
I ragazzi che si avvicinano al sacramento della Cresima, hanno vissuto, dal 5 al 7 settembre, tre giornate di ritiro spirituale.
Località prescelta: Assisi, terra della nascita del francescanesimo, ma anche di tante altre vocazioni.
Il filo conduttore non è stato soltanto la vita di San Francesco. Certamente è impossibile non pensarci camminando sulle strade della sua città, entrando nei luoghi santi che ricordano il suo passaggio: la Basilica della Spoliazione, dove ha scelto di togliere tutto il superfluo dalla sua vita, l’Eremo delle Carceri, a contatto stretto con la natura e soprattutto con Dio, La Porziuncola, chiesa riparata, la Basilica, patrimonio di spiritualità e arte, dove vivono tanti frati che hanno scelto di seguire il carisma del Santo e dove è custodito il suo corpo.
Ma sulla via di Francesco si incontra anche S. Chiara e le monache di clausura. Quella di vivere una intera vita “fuori dal mondo” e in continua preghiera, può sembrare una scelta assurda agli occhi di giovani, che hanno perennemente bisogno di interagire sui social… anche mentre mangiano.
Si inizia a comprendere allora il vero è proprio percorso che è stato fatto. Ruota tutto intorno alla parola scelta.
La scelta di prendere i voti religiosi, come appunto quelli delle Clarisse, ma anche la scelta di un frate cappuccino, Fra Bonifacio, che scopre Cristo nella lontana e affollata India, dove i cristiani sono solo una minoranza. Poi la scelta di Suor Rafaela, infermiera e suora laica che si avvia in missione nel lontano Brasile e scopre Cristo in una giovane ragazza, affetta da lebbra, che nonostante tutto riesce a regalare sorrisi e dire sempre graças a Deus…Grazie a Dio.
Ma si sa!! ….i giovani cercano i giovani. E allora non poteva mancare in questo ritiro la scelta del Beato Carlo Acutis. Questo giovane morto a soli 15 anni, ma vissuti intensamente. Qui si che la sua esperienza di vita può dare l’esempio. Un giovane come loro, con tanti interessi, ma fermamente convinto che per raggiungere il cielo bisogna percorrere la strada giusta, anzi, con l’eucarestia, si imbocca direttamente l’autostrada, la via più veloce. Un po’ come i nostri passi rapidi durante la discesa a piedi dal Monte Subasio!!
La meta di una vita santa è alla portata di tutti e non occorre andare lontano. Ecco quindi le testimonianze di Emanuele, che ha scelto di entrare in seminario e di Rita, che ha scelto il Terz’Ordine francescano, entrambi della nostra parrocchia.
Cosa manca ora? Soltanto la SCELTA concreta di questi giovani cresimandi. In questi giorni noi li abbiamo aiutati a capire “di che stoffa sono fatti”, a ricercare “l’essenzialità”, ad entrare in “connessione”, a guardare dentro “la propria tenda” per diventare veri testimoni.
Una chiesa viva, giovane, allegra, che vuole scoprire la propria originalità e che gira per le strade del mondo, avendo per compagno Dio, è quello che ci auguriamo tutti, a partire da Don Gerardo e noi catechiste.
In attesa di ricevere i veri doni dello Spirito Santo… qualche granello di sale colorato, insieme al quaderno con le schede delle attività svolte, ricorderà loro questa esperienza, vera, ricca e anche un po’ faticosa.
Ma si sa… i traguardi non si conquistano facilmente.
2022
Santa Messa delle Famiglie e Mandato ai Catechisti
” Guarda con bontà, o Padre, questi tuoi figli che rispondendo alla tua chiamata si offrono per il servizio della catechesi. Benedicili con il tuo Santo Spirito perché sappiano guidare le persone a loro affidate alla pienezza della vita cristiana”. Con queste parole Don Gerardo ha dato la benedezione a tutti i catechisti e aiuto catechisti alla celebrazione del Mandato Catechistico, nella messa del 9 ottobre alle 10.45. La chiesa colma di fedeli e con tanti bambini hanno assistito a questo momento emozionante dove ci sono stati canti di benedizione e invocazione allo Spirito Santo. Poi Don Gerardo ha consegnato ai catechisti il “Direttorio Per la Catechesi” e l’ “Abc della catechesi” agli aiuto catechisti. Buon lavoro a tutti voi… “Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini”. (Mc 16,15)
2021
Natale in…semplicità!
In vista del Natale, i ragazzi hanno pensato ad un semplice gesto da donare alla comunità. In un periodo difficile, che ci vede sempre più isolati e impauriti, nelle Sante Messe del 24 e 25 dicembre, i cresimandi ci daranno una piccola decorazione per l’albero di Natale in pasta di sale, proprio per dimostrare che, nonostante tutto, è possibile (e forse doveroso) tornare a vivere la festa con semplicità e con un spirito di fratellanza, condivisione, e di servizio, che hanno vissuto loro in prima persona, mettendosi a “lavoro” per tutto il giorno. Un sabato prima delle vacanze di Natale diverso, proprio nel loro ultimo anno di catechesi, che li ha visti impegnati ad impastare, colorare e impacchettare. È stato un modo per rafforzare i rapporti, condividere idee, parlare e divertirsi insieme, con la voglia di lasciare un augurio speciale ai parrocchiani. Nonostante la stanchezza, la giornata non poteva che terminare con la partecipazione del gruppo alla Messa e alla Novena di Natale.
2021
“Dopo 50 giorni dalla Pasqua, dopo 10 giorni dall’Ascensione, i bambini del terzo anno di comunione hanno ricordato la Pentecoste svolgendo in aula un’attività inerente uno dei simboli dello Spirito Santo: la colomba con il fuoco.
Possa lo Spirito Santo accompagnarli nel loro percorso di crescita spirituale. “
2021
La Croce Vista dai Ragazzi del I Cresima
Prima immagine: Sono qui davanti all’immagine del Crocifisso….
Seconda e terza immagine: Avvicino gli occhi….Cosa vedono i miei occhi? Quali i particolari che più mi colpiscono? Una corona di spine, il capo chinato, sangue, le ferite dei chiodi, gli occhi chiusi, ….
Quarta immagine: quali sentimenti provo davanti a Gesù in croce? Tristezza, sofferenza, compassione, amore, umanità, debolezza, morte…ma non solo…La croce mi fa pensare anche ad una vita che rinasce, una morte che non è stata vana ma che dona salvezza.
Quinta immagine: ci sono vari simboli, i simboli dei cristiani dei primi secoli, quando il segno della croce non veniva raffigurato. Non si voleva rappresentare un Dio che moriva e soprattutto che moriva di una morte così brutta, riservata solo ai traditori, ai malfattori….Poi piano piano diventa il segno per eccellenza dei credenti in Gesù, morto… ma risorto.
Sesta immagine: con il passare dei secoli molti artisti esprimono la loro fede o si mettono a disposizione della fede per rappresentare sempre con più dettagli la passione e morte di Gesù.
Settima immagine: fino ad arrivare ai tempi moderni dove nascono nuove forme per esprimere però sempre lo stesso dolore, lo stesso sacrificio di Gesù.
Ottava immagine: Davanti a qualunque crocifisso riconosco il dolore, una morte che chiede silenzio, adorazione, commozione, riconoscenza, preghiera ..Questo uomo dei dolori ce lo descrive bene Isaia (53,3)
3 Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
5 Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
7 Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca
8 Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte..
Nona immagine: qualche dettaglio su cui riflettere. Partiamo dalle mani di Gesù. Mani che hanno rialzato chi è caduto, mani che hanno guarito, mani che hanno benedetto, mani che hanno compiuto miracoli…Mani, che vengono bloccate con i chiodi su una croce, quasi ad impedire di fare ancora del bene. Ma anche dalla croce quelle mani continuano a donarsi a ciascuno, continuano a stare accanto agli uomini….
Decima immagine: mani che a Tommaso sono servite per togliere ogni dubbio, per credere solo se possono toccare, anche se Gesù ci insegna il contrario.
Undicesima immagine: guardiamo i piedi di Gesù, piedi che hanno percorso tante strade della Galilea per portare un messaggio di amore e conforto; piedi impolverati e stanchi, piedi preziosi che sono stati profumati di nardo da Maria, che sono stati bagnati dalle lacrime della Maddalena Lc 7,38-45. Piedi che ora sono bloccati sulla croce e non possono muoversi. Piedi che fanno da sostegno al corpo ma che allo stesso tempo prolungano l’agonia nello sforzo di respirare. Ma da li il Signore ci chiede di camminare per Lui e con Lui, di guardare al Suo esempio e di non fermarci al primo ostacolo.
Dodicesima immagine: Gesù viene spogliato delle vesti. Vesti che qualcuno ha cercato di sfiorare sapendo che bastava quel poco per essere guariti. Vesti pregiate, che i soldati si giocano a sorte. Ora invece l’umiliazione di essere messo a nudo. Ma Gesù non si sottrae, non ha paura di mostrarsi e di affrontare quello che sta per accadere. Quante volte noi ci nascondiamo dietro false coperture?
Tredicesima immagine: la corona di spine di cui parlano tutti e quattro gli evangelisti. Corona riservata solo per Lui. I due ladroni crocifissi accanto a Gesù infatti non la hanno. Ma Lui, che è umile di un mondo che non è di qui, di un mondo che lo onora e gli da gloria, ora è costretto a portare delle spine che feriscono e fanno soffrire ancora di più. Spine che possiamo vedere nella chiesa di S. Croce in Gerusalemme.
Quattordicesima immagine: Per San Carlo Borromeo la croce è come un libro dove le ferite sono le pagine e le gocce di sangue le parole. In queste pitture è rappresentata tutta la Trinità. Vediamole meglio…
La Trinità è espressa con la figura del Padre, dall’espressione turbata. Al di sotto uno Spirito Santo colomba, un Cristo dalla corporatura esile, i cui tratti rivelano i segni della sofferenza. Gesù è abbracciato dal Padre, che sorregge da un lato il braccio orizzontale della croce e dall’altro tocca con la mano il polso insanguinato del Figlio.
Il corpo del Crocifisso è inchiodato ad un legno che è saldamente confitto nel terreno roccioso e arido. La potenza della trinità si nota anche dal contrasto tra la luce abbagliante che la circonda e le nubi minacciose che fanno da corona, nubi che due putti dal basso cercano di allontanare e sopra le quali si ergono ai lati altri due fanciulli, uno con in mano un flauto e una corona di fiori, l’altro che regge un tamburello, tutti intenti a celebrare la Redenzione, la salvezza che è venuta da questo sacrificio.
Quindicesima immagine: Nel momento del sacrificio, Gesù viene abbandonato da molti…chi lo abbandona? Altri però sono con Lui, sono fedeli, condividono questa sofferenza e si sostengono a vicenda. Vedi Giovanni con Maria. E noi da che parte ci poniamo? Al centro del dipinto spicca la figura del Cristo, un Uomo in croce, la testa è reclinata su un lato: è un corpo morto. Di fronte a questa visione, Maria, sulla sinistra, viene a mancare ed è sorretta dalle pie donne e da San Giovanni. La figura centrale sotto la croce è la Maddalena che si inginocchia per baciare i piedi di Cristo. Soltanto lei è concentrata su Gesù. Gli altri si preoccupano di Maria oppure si occupano di altro come i soldati.La Maddalena spesso è ritratta di lato e il viso si intravvede appena o addirittura è completamente di spalle, però la sua figura è quella quasi più significante di tutta la scena ed è ben segnalata da un indizio che consente di riconoscerla: i capelli sciolti sulle spalle. Tutte le altre donne hanno i capelli raccolti, in trecce o altre acconciature, oppure hanno dei veli in testa. Lei ha i capelli sciolti e questo è un dettaglio che ci fa capire che è lei: Maddalena prima di incontrare Gesù era una peccatrice. I capelli sciolti, per tanti secoli, non erano considerati un segno di buona educazione e la donna poteva mostrarli solo in situazioni riservate. In questa scena, a provare compassione per Cristo o per Maria sono anche gli angeli. La maggior parte di loro si rivolge verso Cristo, ma un angelo in particolare porta lo sguardo verso Maria.
Sedicesima immagine: L’artista presenta un’opera originale. Si osserva Cristo in croce non da un punto di vista frontale o da sotto in su come siamo abituati. Ma dall’alto in basso, con gli occhi del Padre! la croce sembra appesa e accoglie un Cristo che non presenta i segni della Passione sul Suo corpo. Non sono presenti né la corona di spine né i chiodi a trafiggergli le mani. Il corpo del Figlio non cade. Gesù è salito al Cielo con la croce e la Vera Luce di Dio illumina, attraverso il Figlio,
anche la zona sottostante dove si vede uno specchio d’acqua con una barca e due pescatori; forse c’è un collegamento con Pietro e dunque con la Chiesa che si nutre della Luce divina per essere guidata in acque sicure. L’invito è quello di volgere anche noi lo sguardo al cielo per rispondere a questo sguardo del Padre.
Diciassettesima immagine: Questa è la scena della deposizione. Cerchiamo e fissiamo alcuni dettagli che ci colpiscono. Al centro c’è sempre Cristo, che ormai è stato completamente staccato dalla croce, ha il braccio destro che pende verso il basso. La posa è esattamente la stessa rispetto a Maria, in basso vestita di blu e svenuta. Anche lei ha il braccio che pende verso il basso e l’altro che invece viene sorretto da una delle donne. Questo modo di riflettere fisicamente la stessa posizione del Cristo morto nella figura di Maria è un modo per comunicare lo stesso dolore ma soprattutto il legame affettivo molto stretto che lega la madre al figlio. La Maddalena sulla destra compie un gesto: intreccia le dita e alza le braccia. Questo gesto esprime un grande dolore che non si riesce a trattenere.
Diciottesima immagine: da una croce segno di dolore e morte ad una croce che va invece festeggiata, il 14 settembre. Croce che in parte è stata ritrovata da S. Elena insieme ad altre reliquie portate a Roma nella basilica di S. Croce in Gerusalemme.
Diciannovesima immagine: la scritta completa, in tre lingue, che era stata posta sopra la croce per indicare la motivazione che aveva portato alla crocifissione di Gesù e accanto una parte di questo titolo custodito nella reliquia.
Ventesima immagine: dobbiamo porci spesso davanti alla croce se vogliamo capire e soprattutto farci guidare. La croce è una compagna di viaggio ed un sostegno nelle difficoltà.
Ventunesima immagine: la croce ci apre le porte del Paradiso. Nessuno va al Padre se non per mezzo di Gesù.
2021
La Domenica delle Palme per i bimbi del Primo Anno
2021