2024
Ammissione e Vestizione di 2 nuovi ministranti
Domenica scorsa 27 ottobre abbiamo celebrato nella Santa Messa delle famiglie anche la vestizione e l’ammissione di due ragazzi nel gruppo dei ministranti. Dopo un tempo di esperienza, l’anno mistagogico, Valerio e Desiree, hanno scelto di impegnarsi come ministranti al servizio dell’altare. È stato un momento emozionante quando don Gerardo li ha benedetti e vestiti per questo servizio.
Essere ministrante, non vuol dire solo fare un servizio sul presbiterio, ma è impegnarsi ad una maggiore testimonianza cristiana per l’edificazione della comunità. Anche un bambino, nella misura della sua maturità, si inserisce in questa fondamentale vocazione con il suo piccolo ma responsabile servizio. Auguri a Valerio e Desiree e che il Signore li confermi sempre al suo servizio d’amore.
2024
Ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro del diaconato e del presbiterato di Emanuele Bianchini
A metà del cammino verso il sacerdozio, la Chiesa accoglie e riconosce la vocazione dei suoi figli! Questo è il tempo per Emanuele, figlio della nostra comunità parrocchiale, di dire il suo primo e pubblico SI al Signore e alla sua Chiesa. Il Vescovo accoglierà e benedirà questo proposito! La nostra comunità risponderà con gioia a questa grazia celeste: un nostro figlio sarà, a Dio piacendo, tra qualche anno ancora, sacerdote segno della nostra fecondità vocazionale. Siamo tutti invitati a partecipare e a condividere questa gioia sabato 31 Agosto.
2024
Novena di San Lorenzo…la vera devozione si dimostra in ginocchio!
Negli ultimi giorni della novena, presieduti da Don Gerardo, il Santuario si è riempito di fedeli che hanno vissuto momenti di fede intensa e preghiera.
Spesso si sente parlare di tradizioni, usanze, si è sempre fatto così, ma l’ amore e la devozione verso i Santi si dimostrano dentro la chiesa.
Fede è partecipare ai momenti di preghiera, al rosario, alla messa, complimenti a chi in questi giorni nonostante il periodo di ferie e con un caldo tremendo ha accolto l’ invito del proprio parroco e sta partecipando con entusiasmo.
È continuata la meditazione sugli ultimi 3 frutti dello Spirito Santo (Galati 5,22-23) e più esattamente: la fedeltà, la mitezza e il Dominio di sé.
– La fedeltà è il frutto dello Spirito Santo che ci rende costanti e perseveranti nell’ amore verso Dio e verso il prossimo, la fedeltà è una qualità che rende le persone affidabili, mettiamo in pratica la fedeltà quando ad esempio adempiamo alle promesse fatte o manteniamo la parola data. Don per far comprendere ancora meglio questo termine ha parlato della fedeltà di Dio verso un popolo che spesso lo ha deluso, rinnegato, che Lo tradisce ma che Lui non abbandonerà mai.
– La mitezza poco diffusa al giorno di oggi, ad essa si preferisce la prepotenza, l’ arroganza, la prevaricazione sull’ altro. Molto spesso la mitezza viene scambiata con l’ incapacità di reagire o all’ arrendevolezza, le persone miti vengono considerate “sceme” “fesse” ma Don ha ben spiegato che la mitezza non è segno di debolezza ma di una forza d’ animo, é la capacità di dominare se stessi da quegli impulsi negativi che ci fanno diventare violenti e offensivi, attraverso essa si vince il male con il bene.
– Il dominio di sé, è la qualità di chi sa controllare se stesso, respingendo le provocazioni. Con il dominio di sé’, attraverso l’ azione dello Spirito Santo, si riesce a restare calmi e a trovare soluzioni pacifiche nei momenti di difficoltà.
Ed ora aspettiamo la giornata di domani, 10 agosto, per celebrare solennemente San Lorenzo uomo dalla storia ricca di coraggio, fede e sacrificio diventata simbolo di devozione in tutto il mondo.
2024
Perdono di Assisi 2024
Come ogni anno l’1-2 agosto nella nostra chiesa francescana c’è la celebrazione del Santo Perdono di Assisi dove si vivono momenti di grazia e commozione.
Una testimonianza di fede che la Chiesa Cattolica offre ai fedeli sparsi in ogni parte del mondo, «Tutti in Paradiso»: recita così il titolo scelto dai Frati Minori per il Perdono di Assisi 2024, la grande festa del Santuario della Porziuncola all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli.
La Porziuncola è una piccola chiesa situata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, presso Assisi, annoverata tra i luoghi francescani più importanti: tra le sue mura, san Francesco comprese infatti la sua vocazione, accolse santa Chiara e i primi frati, ricevette infine il cosiddetto Perdono di Assisi, divenendo uno dei luoghi prediletti dal santo.
Legato a questa chiesa è appunto il Perdono d’Assisi che inizia la mattina del 1º agosto e si conclude alla sera del 2 agosto, giorni nei quali l’indulgenza, qui concessa tutti i giorni dell’anno, si estende alle chiese francescane di tutto il mondo.
Durante le 2 giornate nella nostra Parrocchia c’è stata l’ adorazione eucaristica tutto il giorno con la presenza dei parrocchiani che non hanno mai lasciato il Santissimo incustodito e numerosi anche quelli che si sono avvicinati al Sacramento della Confessione.
Il primo agosto per la Santa messa delle 18,30, Don Gerardo sempre pronto a promuovere nuove forme di collaborazioni pastorali, ha invitato Padre Alessandro Pennacchi, ex parroco di San Carlo, dopo la celebrazione Padre Alessandro ha tenuto una catechesi sul perdono, tante le persone che hanno partecipato e salutato.
Il 2 agosto la giornata è iniziata con il pellegrinaggio a Bellegra presso il Nido dei Santi con la Santa Messa e nella nostra parrocchia dopo la messa delle 9 del mattino c’è stata l’esposizione del Santissimo e a seguire l’adorazione silenziosa fino alla Santa Messa delle 18,30 animata dal gruppo del Rinnovamento dello Spirito Santo e a seguire il Roveto Ardente.
Sempre un bel momento che la nostra comunità offre in un periodo dell’ anno dove si sta in vacanza, fa caldo e come dice Don Gerardo tempo propizio per la mietitura del diavolo e una bel bagno di fede come questo che ci viene offerto è proprio quello che ci vuole.
2024
25º di sacerdozio di Fra Stefano – 2024
Sabato 13 la nostra comunità ha vissuto un evento speciale di grazia: il 25esimo di sacerdozio di fra Stefano, figlio di questa terra e frate minore francescano. La nostra chiesa si è riempita di parenti, amici, parrocchiani e tanti frati e alle 18.30 è iniziata la solenne celebrazione presieduta da fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine.
Un clima di festa e preghiera ha riempito questa Messa nonostante il caldo; le accorate preghiere e la bellissima omelia del padre ha riempito il cuore di tutti. Al termine erano doverosi i ringraziamenti del sindaco della città e dello stesso fra Stefano. I genitori, i fratelli e i nipoti di fra Stefano emozionati e commossi hanno partecipato devotamente e subito dopo la celebrazione nel chiostro si sono adoperati per una bellissima festa.
Caro fra Stefano sii benedetto per il tuo ministero e la tua vita donata al Signore, noi continuiamo a pregare per te sicuri della tua per noi e la città di Cave che ti ha dato i natali e che 25 anni fa, proprio nella nostra chiesa, sei nato sacerdote.
2024
Solennità di Sant’Antonio da Padova in parrocchia 2024
Il 13 giugno, giorno della morte di Sant’Antonio, si ricorda e festeggia il Santo dei Miracoli, definito così nel mondo per i tanti miracoli che gli sono stati attribuiti sia quando era ancora in vita che dopo la sua morte.
Era il 1220 quando Antonio venne in contatto con i frati minori. Allora si chiamava ancora Fernando, entrò allora a far parte dei seguaci di San Francesco d’Assisi.
Antonio era di origine benestante, e la sua predicazione arrivava al cuore di tutti. Abbandonò la vita del monastero per sposare ‘sorella povertà’ secondo l’ideale francescano.
Come nasce la tradizione del pane benedetto?
La tradizione del Pane di sant’Antonio ha origine nel miracolo del piccolo Tommasino un bimbo di 20 mesi: la madre lo lascia in casa da solo a giocare e lo ritrova poco dopo senza vita, affogato in un mastello (recipiente di legno) d’acqua.
Disperata invoca l’aiuto del Santo, e nella sua preghiera fa un voto: se otterrà la grazia donerà ai poveri tanto pane quanto è il peso del bambino. Il figlio torna miracolosamente in vita e nasce così la tradizione del «pondus pueri» una preghiera con la quale i genitori in cambio di protezione per i propri figli promettevano a sant’Antonio tanto pane quanto fosse il loro peso.
Il pane poteva così essere ridonato alle mamme che avevano bisogno ed erano povere. La tradizione del pane benedetto si rinnova ogni anno in questo giorno, in cui si è soliti condividere il pane con chi è povero e solo.
Nella nostra parrocchia c’è stato il triduo curato al dettaglio da Don Gerardo, prima della messa il rosario meditato con gli scritti del Santo, poi il primo giorno del Triduo messa e affidamento al Santo dei ragazzi e giovani che devono sostenere gli esami, il secondo giorno del triduo messa e affidamento al Santo di tutti i bambini, il terzo giorno Messa e affidamento di tutti i genitori al Santo.
Il 13 benedizione e distribuzione del pane benedetto nelle 2 messe. Numerosi i fedeli sia la mattina che alla messa solenne delle 18,30.
Evviva S. Antonio !!!
2024
Festa di Sant’Antonio 2024
Carissimi fedeli, anche quest’anno ci prepariamo a vivere la Festa di Sant’Antonio: durante il triduo (10,11 e 12 giugno) vogliamo affidare al santo gli studenti, i bambini e i genitori alla sua intercessione.
Il 13 Giugno, giorno liturgico a lui dedicato, nelle sante Messe, benediremo il pane in ricordo del prodigioso miracolo. Sabato 15 alle 20.45 accompagneremo la preziosa statua per le vie della città: in cammino con lui, ci facciamo pellegrini per dire ancora il nostro amore e la nostra fede!
2024
Comandamento–Creazione-Redenzione S. Messa del 5 maggio 2024
Che collegamento hanno queste 3 parole?
Sta per finire il tempo di Pasqua, domenica prossima sarà l’Ascensione, e poi l’altra ancora la grande solennità di Pentecoste, oggi un Vangelo impegnativo e ricco di spunti su cui riflettere.
Un bel momento di mistagogia nella messa dei bambini delle 10,45 dove don Gerardo ha catturato l’attenzione di piccoli e grandi con un significativo esempio per far capire meglio ciò che stava spiegando durante l’omelia.
Ha iniziato parlando di Giovanni che nella seconda lettura da una definizione semplicissima di Dio dice “Dio è amore” questa definizione, però, può dire tutto o niente, ha continuato dicendo che Dio è un essere “trinipersonale” cioè Padre-Figlio-Spirito Santo, tre persone distinte ma non separate e una sola sostanza divina, un amore grandissimo, una relazione infinita di amore.
L’ amore di Dio strabocca nella Creazione e ancora di più l’amore di Dio fuoriesce da se stesso e diventa per noi Redenzione, salvezza.
Un amore che Gesù lo propone a noi come un comandamento, dice Gesù “questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni e glia altri come io vi ho amati”.
Gesù ci chiede di amare gli altri come Lui ci ama, assai difficile da realizzare…. ma se ascoltiamo ciò che ci dice la Parola possiamo riuscirci.
Per far comprendere meglio quanto è grande l’ amore di Dio, don ha preso una brocca colma di acqua (amore) e con un’altra bottiglia colma di acqua (altro amore) l’ha versata nella brocca che ha traboccato fuori tanto amore un amore che ama tutti amici e nemici, che ci fa osservare i comandamenti, far arrivare agli altri lo stesso amore che Dio ha avuto e ha per noi ….”esperimento” riuscito, ha colpito nel segno, si è capito perfettamente ciò che la liturgia della Parola di oggi voleva insegnare ai fedeli.
2024
Domenica di Pasqua 2024
Chiesa gremita alla messa Solenne di Pasqua delle 10,45, culmine del triduo Pasquale cuore di tutto l’anno liturgico e che celebra la Risurrezione di Gesù.
Particolare attenzione dei presenti durante l’omelia nella quale Don ha spiegato il Vangelo in un modo particolare e simpatico, infatti ha fatto una sorta di rappresentazione del momento in cui le donne vanno e trovano il Sepolcro vuoto, un bimbo ha rappresentato Gesù morto e avvolto in un lenzuolo.
Quando le donne sono arrivate la pietra era spostata ed erano rimasti solo il lenzuolo e il sudario. Gli occhi dei bimbi erano tutti puntati su quella rappresentazione ma anche quelli dei grandi.
La Pasqua rappresenta la vittoria sulla morte da parte di Gesù Cristo che dopo essersi immolato per l’uomo ne diventa Redentore liberandolo dal peccato originale, la Pasqua ricorda tutto il mistero di Cristo che inizia dalla Passione e termina con l’evento salvifico della Croce.
Come fare gli auguri a Pasqua è stata la conclusione della Celebrazione che Don Gerardo ha fatto, guai a dire “Buona Pasqua” ma “Cristo è risorto” e si risponde “è veramente risorto”….ALLELUIA !!!
2024
Pasqua del Signore 2024
Se vuoi credere nella risurrezione, dice il Signore,
guarda un bimbo che nasce.
È il miracolo della vita che continua a riprodursi.
Se vuoi credere nella risurrezione,
alzati presto e osserva l’alba.
Lasciati sorprendere dalla ritirata della notte,
che ogni giorno viene sconfitta dal tripudio della luce.
Se vuoi credere nella risurrezione,
osserva la forza di uno stelo tra le rocce.
Gli basta un frammento di terra per puntare dritto al cielo.
Se vuoi credere nella risurrezione,
contempla la ricerca dell’uomo in ogni campo,
i suoi progressi e le sue grandi potenzialità.
Che spreco, se tutto questo avesse una fine.
Se vuoi credere nella risurrezione,
ripensa alle gioie più grandi della tua vita:
solo un sadico te le farebbe assaggiare
senza darti la possibilità di averle per sempre.
Se vuoi credere nella risurrezione,
ammira le belle persone, intelligenti, sensibili e oneste,
e saprai che il domani esisterà proprio grazie a loro.
Se vuoi credere nella risurrezione,
guarda il crocifisso, e con lui tutti i crocifissi del mondo.
No, Dio non può abbandonare i suoi figli
nelle prove più grandi. È l’ultimo rigurgito del buio.
Ma la luce, già risplende.
Cristo è Risorto, ed è veramente risorto, Alleluia