2024
Maria, mamma del Natale – IV Domenica di Avvento /C
Domenica 22 Dicembre 2024 – IV Domenica di Avvento
Come non c’è nascita senza madre, così non c’è il Natale senza Maria. Dio ha scelto lei: una semplice ragazza di un piccolo villaggio, umile, determinata, generosa. Noi la salutiamo come piena di grazia, cioè piena di Dio. In lei quel figlio speciale si poteva sentire a casa, accolto e amato, sempre e comunque.
Gesù bambino sta arrivando, ancora una volta, nel nostro Natale. Sta a noi decidere di attenderlo come Salvatore o come tradizione e folklore; sta a noi fargli posto nella nostra casa, nella nostra famiglia, nelle nostre scelte; sta a noi scegliere di aprire le porte del cuore e dell’anima per scommettere la nostra vita su di lui.
Gesù non è ingombrante, non chiede nulla e non forza nessuno. Scende sulla terra per la gioia di tutti. Tanti non si accorgeranno di lui, come avvenne la prima volta. Non per caso i primi ad andarlo a salutare e omaggiare sono stati i pastori, mal visti dalla gente, poveri e poco puliti, ma robusti nella fede.
Eppure quel bimbo è il regalo più grande che Dio poteva fare all’umanità: se stesso, la sua Parola, la sua Luce. Gesù trasmetterà a tutti la verità, cioè farà conoscere Dio così com’è: amore eterno e incondizionato. Vivrà mostrando e costruendo pace e benessere per l’umanità. Chi seguirà la sue parole potrà sentirsi figlio dello stesso Padre. Davvero quel bimbo salverà il mondo. Ora tocca al mondo lasciarsi salvare da Lui.
2024
Cosa dobbiamo fare? – III Domenica di Avvento /C
Immaginiamo un dirigente di un’azienda in crisi che sia obbliga-to a mettersi a fare l’inserviente; un professore che si adatti a fare le fotocopie e a pulire i locali della scuola; un presentatore tivù che passi a occuparsi di spettacoli di borgata o di oratorio… le definiremmo carriere al contrario, e probabilmente saremmo dispiaciuti per loro: «Poverini, non se lo meritavano!». Eppure, certe professioni poco blasonate sono ancor più importanti di quelle altisonanti: nel momento in cui ci serve, quanto vorremmo un bravo e onesto idraulico, quanto è difficile trovare una badante a nostra misura…
Sono passati duemila anni, ma questa è una delle idee di Gesù meno accolte dal pensiero comune: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo e il servitore di tutti». Anche il linguaggio tradisce gli stessi ministri del cristianesimo: pensiamo al “boccone del prete” o al significato dello “stare da papa”.
Papa Francesco ha provato a invertire la tendenza con piccoli gesti quotidiani, con la scelta di vetture e appartamenti ordinari, con l’umiltà di certi incontri da prete semplice tra la gente.
Se vogliamo conformarci a Gesù, però, tocca a noi cambiare la mentalità. Essere più felici di un figlio onesto, serio, che non sta mai con le mani in mano, di uno che ha trovato il modo di vivere come un pascià, servito e riverito da tutti. Nella nostra vecchiaia e debolezza, probabilmente, ci starà molto più vicino.
2024
Raddrizzare i propri sentieri – Solennità dell’Immacolata Concezione /C
Le vite delle persone del nostro tempo spesso assomigliano alle strade di montagna o di collina, con i loro tratti irregolari, le svolte prive di visibilità, le salite e le discese repentine.
Le cose si complicano, si accavallano gli imprevisti, si perdono le proprie sicurezze. Vorremmo ritrovare la strada diritta, priva di problemi e piena di soddisfazioni.
Eppure, nella maggior parte dei casi tutto ciò che possiamo cambiare è dentro di noi. Vorremmo marito, moglie, figli, parenti, vicini, capi, professionisti e politici diversi… ma il loro cambiamento è un’illusione o, meglio, non può dipendere da noi.
Giovanni Battista è un profeta credibile. Ha la schiena diritta, vive dell’essenziale, si astiene dal male. Il suo grido è a difesa della giustizia di tutti, del bene comune, della limpida verità.
Sulle rive del Giordano accoglie tutti coloro che decidono di non dare la colpa di ciò che non va agli altri, ma si guardano dentro e decidono di correggere i propri sbagli, di cambiare il loro atteggiamento, di riempire i propri vuoti esistenziali con scelte coraggiose di vita.
Tutti, a ben vedere, abbiamo limiti e difetti da smussare, nodi da sciogliere e peccati per cui farci perdonare. Dio vuole la nostra salvezza, ma noi siamo disposti a togliere ogni ostacolo affinché possa compiersi nella nostra vita?
2024
Gesù è vicino a noi – I Domenica di Avvento /C
Anche quest’anno la vita ci concede la possibilità di iniziare il tempo che la Chiesa ci suggerisce di preparazione al Natale.
La Parola di Dio ci invita a essere svegli, attenti, pieni di fiducia e di speranza.
Il Signore non mancherà di realizzare le sue promesse: ha per noi una realtà di pace, vita, liberazione. Il Figlio dell’uomo (Gesù Cristo) l’ha raggiunta e tornerà per farci entrare in essa.
Vi potranno entrare coloro che sono pronti: chi ha imparato a non lasciarsi sconvolgere dalle paure e dalle angosce della vita; chi si è liberato da ciò che appesantisce il cuore e la volontà (l’odio, il rancore, la depressione); chi non ha cercato scorciatoie per sentirsi forte e nascondere i propri limiti nell’irrealtà (le dissipazioni e le ubriachezze citate dal Vangelo).
Quanto è attuale la Parola di Dio! In essa ritroviamo errori tipici della nostra società, insieme agli antidoti che hanno il solo scopo di rendere migliore la nostra vita: «state attenti a voi stessi»; «vegliate in ogni momento pregando». Non si tratta di moltiplicare le formule di preghiera, quanto di stare nel tempo con la mente accesa, lo sguardo alla meta, la fiducia nella vicinanza di Gesù. Con lui possiamo essere più forti del male, di ogni male.
Dio ci ama e in Cristo l’ha reso evidente e compiuto. In questo universo Lui ci accoglie e custodisce. Non ci sono mani migliori.