Festa di San Francesco di Assisi 2024
Dopo il triduo dei giorni 1,2,3 venerdì 4 ottobre nella nostra Parrocchia si è celebrata la Santa Messa solenne in onore di San Francesco e l’accensione della lampada fatta dal Sindaco Angelo Lupi.
Una emozionante celebrazione e una omelia, fatta da Don Gerardo, che oltre alle informazioni sulla vita spiritale del Santo ha dato anche informazione storiche.
La conversione spirituale e morale di Francesco d’Assisi, figlio di un ricco mercante, iniziò dall’incontro con il Crocifisso della chiesetta di san Damiano. Per tre volte il Cristo in croce si animò e gli disse: «Va’, Francesco, e ripara la mia Chiesa in rovina». Il cammino di Francesco parte, dunque, dallo sguardo di Gesù sulla croce.
Sappiamo che Francesco iniziò a riparare la chiesetta, ma che lo stato rovinoso dell’edificio è simbolo della situazione drammatica della Chiesa stessa in quel tempo. La fede dei credenti era superficiale, senza radici profonde, non trasformava la loro vita. La casa del Signore rischiava la rovina.
In realtà, il Crocifisso chiamò Francesco non solo a un lavoro manuale, a restaurare la chiesetta di san Damiano fatta di pietre ma a compiere nella Chiesa universale un lavoro più profondo, ossia a rinnovarla soprattutto dal punto di vista spirituale e morale. Ciò avvenne e Francesco abbandonò le ricchezze e i divertimenti, abbracciò la povertà, dedicandosi alla predicazione, dando origine a rigogliosi movimenti spirituali, tra i quali quello della Clarisse di santa Chiara.
Dal Vangelo abbiamo sentito queste parole: «Venite a me, voi tutti, che siete stanchi ed oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite ed umile di cuore» San Francesco è riuscito a rinnovare la Chiesa perché ha preso su di sé il «giogo» di Cristo, ossia il suo amore. Chi vive l’amore di Cristo, l’amore più grande, quello della Croce, diventa a sua volta capace di far nuove le cose e le persone. Francesco innamorato di Cristo fa suo l’invito di riparare la Chiesa in rovina e si mette all’opera seguendo l’impulso dello Spirito.
Don ha dato poi alcune informazioni per conoscere ancora meglio Francesco, ad esempio che fù Papa Pio XII a proclamarlo Santo e patrono d’Italia nel 1939 insieme a un’ altra Santa che è Caterina da Siena.
Ringraziamo Dio per averci donato san Francesco quale modello sublime d’amore del prossimo e del creato. Chiediamogli l’umiltà, la povertà del cuore, l’ansia missionaria che donò al Santo Serafico di Assisi.