La chiesa di San Carlo Borromeo, nasce su quello che anticamente veniva chiamato Colle dell’Aquila, sui resti della chiesa dedicata ai Santi Sebastiano e Rocco.
Nel 1567 una piccola comunità di frati conventuali si stabilì a Cave in località Monte Corvo; chiesero e ottennero di poter disporre di una piccola chiesetta abbandonata, chiamata Santa Maria del Monte, appartenente alla Confraternita della Madonna del Santo Rosario; con atto di donazione, la Confraternita dona alla piccola comunità la chiesetta e altri appezzamenti di terreno, tra cui alcuni situati sul Colle dell’Aquila.
Agli inizi del 1600, essendo cresciuti di numero, i frati sentono l’esigenza di avvicinarsi al centro abitato e di costruire una nuova chiesa, con annesso convento; nel frattempo, sono entrati a far parte della comunità francescana i quattro fratelli Biscia, appartenenti ad una facoltosa famiglia di Cave, la quale mette a disposizione della comunità i propri beni; a questo punto, i frati chiedono ed ottengono ancora, dalla Confraternita del Santo Rosario, di cedergli la chiesetta semi-abbandonata dedicata ai Santi Sebastiano e Rocco, adiacente ai terreni di Colle dell’Aquila, ed è proprio sui resti di questa, che il 22 febbraio 1616 viene posta la croce e la prima pietra di quella che sarà la chiesa di San Carlo Borromeo.
I fratelli Biscia, Giuseppe, Bonaventura, Antonio e Bernardino, furono i protagonisti della realizzazione del progetto tanto sognato, mettendo a disposizione tutti i loro beni; inizialmente la chiesa doveva essere intitolata a San Francesco, ma la famiglia Biscia, molto probabilmente di origine lombarda propose di affiancare anche il nome di San Carlo Borromeo; nonostante i due titolari, negli anni, venne semplicemente chiamata San Carlo.
La chiesa di San Carlo fu inaugurata nel 1640 (come riportato sulla facciata della chiesa), ma venne ufficialmente consacrata il 19 giugno 1729. Nei secoli per ben due volte la chiesa e il convento vennero confiscati, la prima volta nel 1810 ad opera di Napoleone Bonaparte, che sciolse gli ordini religiosi, e mise al pubblico incanto i beni della chiesa e del convento. La popolazione però venne in aiuto ai frati acquistando i beni per poi restituirli alla comunità dei conventuali una volta tornati; la seconda volta nel 1873 ad opera del Governo Italiano, il quale soppresse gli ordini religiosi e confiscò tutti i beni, per poi cederli, cinque anni dopo, in proprietà al Comune di Cave, che li adibì a funzioni di pubblica utilità; negli anni i frati hanno riscattato terreni e convento, in particolar modo grazie a Padre Dante Mele, il quale costruendo il nuovo municipio, nel 1963 riuscì a riscattare tutte le proprietà dei conventuali, lasciando al Comune la proprietà della sola chiesa.
Il giorno 4 Novembre 1976 il vescovo di Palestrina, monsignor Renato Spallanzani, dichiara costituita la Parrocchia di San Carlo Borromeo. Primo parroco Padre Bonaventura de Angelis, che diete lo slancio e il via alle prime attività parrocchiali.
Gli altri parroci che negli anni si sono susseguiti sono stati Padre Gino, Padre Gabriele de Paolis, Padre Alessandro Pennacchi (primo mandato) al quale dobbiamo lo stupendo restauro della chiesa e del Chiostro, Padre Quintino Rocchi, Padre Francesco Trani, Padre Alessandro Pennacchi (secondo mandato) il quale dovette seguire i lavori di restauro a seguito dei danni causati da terremoto del 2009.
San Carlo è una parrocchia relativamente giovane, appena un anno fa nel 2016, ha festeggiato i primi 40 anni di parrocchia. Vuoi per la posizione, vuoi per gli spazi, San Carlo è sempre stata un punto di riferimento per il nostro paese e soprattutto per i giovani, basti pensare ai circa 200 tra bambini e ragazzi iscritti ai corsi di catechismo per la Comunione e la Cresima. L’antistante piazza sulla quale si affaccia la chiesa, ha seguito nel tempo la storia del paese, chiamandosi inizialmente Piazza San Carlo, poi Piazza del Municipio e adesso Piazza Marconi.
E’ in questa piazza che si conclude la solenne processione e i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova, con grande partecipazione della popolazione di Cave particolarmente devota al Santo francescano. Ed è sempre in questa piazza che si conclude la storica processione del venerdì santo, con la rievocazione della crocifissione.
Con Padre Alessandro, dopo 449 anni, si conclude la storia tra Cave e i frati. A causa della mancanza di vocazioni nel 2016, i frati minori conventuali hanno lasciato Cave, restituendo la parrocchia alla diocesi di Palestrina. Il nuovo parroco nominato dal vescovo è Don Gerardo Battaglia.
Dopo un primo momento di smarrimento, dovuto alla partenza dei frati, la comunità, guidata dal nuovo parroco è ripartita con nuovo spirito e volontà.
Sono ripartite tutte le attività già esistenti: la catechesi, il Terzo Ordine Francescano, la Caritas, il CTG, il gruppo dei ministranti, la corale, il giornalino, il comitato di Sant’Antonio e affiancate dalle nuove attività che si stanno inserendo, a cominciare dall’oratorio, il grest, il gruppo del Rinnovamento e le altre che si stanno via via delineando…
San Carlo in questo momento è una parrocchia in trasformazione, è in cammino, la volontà di andare avanti non manca, la comunità è ripartita, la fede che stà alla base di ogni famiglia parrocchiale farà il resto.
Patrizia
Bibliografia: Antonio Mancini “Storia della chiesa e del convento di San Carlo”; Antonio Mancini-Umberto Camilloni “Cave com’era”; Alessandro Pennacchi “Storia di un restauro”